giovedì 23 ottobre 2008
La Sapienza nascosta
"Il compito precipuo di Oswald Wirth è stato quello di trasferire la Grande opera magica degli alchimisti nell'ideale delle Società dell'Illuminismo del XX secolo, con tutto il suo vocabolario, i suoi simboli e le sue immagini.
Ha dimostrato che la Grande opera e la ricerca della Pietra Filosofale sono lavoro del saggio iniziato che sgrossa la pietra greggia, che costruisce il tempio ideale di Gerusalemme e che arriva con l'ascesi alla visione trascendentale del triangolo abbagliante, perché la Pietra è la saggezza suprema "
François Ribadeau-Dumas
Abbiamo visto che gli Alchimisti nel voler compilare i loro trattati, destinati ai loro successori, impiegassero un linguaggio incomprensibile ai più, tuttavia, quando le parole non furono più sufficienti a descrivere le complesse operazioni , bisognò ricorrere alle immagini, al simbolo;
Si incontrano quindi molto spesso, testi ricchi di immagini allegoriche, ma uno di questi che mi colpì particolarmente, figlio del Mutus Liber, dello Splendor Solis, del Ripley Scroll, fu sicuramente il " Ludus Triumphorum", meglio conosciuto da tutti come il gioco dei Tarocchi.
Compaiono misteriosamente in epoca medievale, tuttavia il famoso occultista Court de Gebelin nel periodo illuminista, fà risalire la loro origine, addirittura nel periodo egizio, creati nientemeno che da Ermete Trismegisto, creatore dell’Arte Ermetica;
Inizialmente creati forse per insegnare ludicamente le virtù teologali, finirono per diventare , aggiungendo le altre carte, in quanto sarebbe risultato difficile poterlo fare solo con gli Arcani maggiori, un gioco assai diffuso, tanto da divenire persino proibito;
Oswald Wirth scrisse un trattato molto interessante, su quello che finì per divenire il gioco di divinazione più diffuso tra tanti.
Ma perché compaiono così improvvisamente senza alcuna origine certa?
Forse la chiave di lettura va intravista nell’evidente simbolismo alchemico, l’autore quindi, per celare un testo ermetico, preferì palesarlo tramite un’innocente gioco di carte.
Vediamo in effetti l’intero Opus celato dietro queste figure archetipiche che compaiono sulle "Lame":
"il Matto", ovvero colui che si appresta ad intraprendere l’Opera, tra l’altro la figura risulta molto simile a quella che si trova nel Ripley Scroll;
"il Bagatto", ovvero l’iniziato, colui che apprende "come" poter fare;
"la Papessa", ovvero il mistero celato, Iside velata;
"l’Imperatrice ,ovvero colei che possiede il "saper fare"
"l’Imperatore", colui che siede sulla pietra squadrata, il fondamento, la "Materia Prima";
"il Papa", ovvero il suggerimento nascosto, l’ispirazione;
"Gli innamorati, ovvero la direzione, il "Magnete"
"il Carro" ,ovvero il dominio della Volontà;
"la Giustizia", ovvero l’indicazione che solo i giusti possono intraprendere l’Opera;
"l’Eremita, ovvero il raccoglimento necessari e l’isolamento per completare l’Opera;
"la Ruota della Fortuna", ovvero la ciclicità, ma anche l'evidenza che solo quelli prescelti possono portare a compimento l’Opera;
"la Forza", ovvero l’Opera è un "lavoro di donne" come dice Fulcanelli;
"l’Appeso" , ovvero la Visione opposta delle Cose;
"la Morte", ovvero la Nigredo;
"la Temperanza", ovvero il motto "Solve et Coagula";
"il Diavolo" ovvero la parte oscura, la materialità, l’Ombra;
"la Torre", ovvero i cattivi Maestri, la Superbia;
"le "Stelle", ovvero quando si forma nell’Al-Ambiq il segno che siamo a buon punto;
"la Luna", ovvero la polvere di proiezione al bianco;
"il Sole", ovvero la polvere di proiezione al rosso;
"il Giudizio", ovvero tra buoni e cattivi maestri solo per intercessione divina si potrà accedere al Trionfo ;
"il Mondo", ovvero il Trionfo, la Rubedo.
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Benvenuto al nuovo nato!
RispondiEliminaLasciami il tempo per riflettere.... leggere....sentire.
benvenuta a te, viaggiatrice, se ho scritto troppe amenità, dillo pure...
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaho eliminato l'ultimo commento??
RispondiEliminama come ho fatto se l'ho aperto adesso???????
Salve Cosmopolita, c'ho messo del tempo ma sono giunto fino alle tue terre. Magnifiche, non ne avevo dubbi...sei Maestro nell'Arte e dell'Arte, lo si respira nelle parole....considererò questi luoghi fratelli, amici, rifugio, distrazione e molto altro ancora. con Mercurio ti leggiamo e ti ascoltiamo. A presto
RispondiEliminaDall'oltre confine sorge una nuova stella. Seguirò il sentiero di luce e ti raggiungerò. Benvenuto
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaEccomi di ritorno. Io non ho esperienze ventennali da citare, ma una semplice ed istintiva voglia di conoscere e capire.
RispondiEliminaHo un solo commento, ed è quello che mi ha portato ad incontrare il mio mentore. E'il segno della Torre (lamed-dodicesima carta): il Wirth lo associa alla superbia ma...io credo che abbia un significato ben più profondo, ben più ermetico. Torno a ripetere che la torre è un "richiamo" e chi si cimenta alla sua scalata senza che il proprio cuore sia veramente puro....allora accade che scivoli e cada in terra. La torre è la conoscenza ched in essa custodita. La torre è il sapere...noi siamo la superbia.
p.s. quale miglior modo per conservare un segreto se non quello di renderlo "pubblico come un gioco di carte e far perdere così il proprio significato esoterico"? :o))
Non pubblicarmi! Gradirei privacy. Grazie. E leggi le mail
RispondiEliminaSono felice che anche Sunrice ti abbia raggiunto...oramai sei un personaggio pubblico Stella del Vespro...ambiguamente riservato e pubblico. Ciao ;-)
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