venerdì 7 novembre 2008
Verso Bisanzio
Egli cammina lentamente nell’Oscurità
I suoi passi risuonano come gocce d'acqua nel buio
e col suo bastone
tiene a bada le forze del Male
La Giustizia è con Lui
Egli cammina verso Oriente e l’Alba Lontana rischiara
la sua strada filtrando tra le nuvole
in Lui Luce ed Ombra si compenetrano potenti
Egli non è scalzo, ma, al contrario indossa
finissimi calzari di Damasco
la sacca che porta con sè non è vuota:
Egli porta con sé Costanza e Coraggio
Forse un giorno, un giorno lontano, arriverà a Bisanzio
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......
RispondiEliminaO saggi che state nel fuoco sacro di Dio
Come nel mosaico dorato d’una parete,
Scendete dal sacro fuoco, discendete in una spirale,
E siate i maestri di canto della mia anima.
Consumate del tutto il mio cuore; malato di desiderio
E legato a un animale mortale,
Non sa quello che è ; e accoglietemi
Nell’artificio dell’eternità.
Una volta fuori dalle mura non assumerò mai più
La mia forma corporea da una qualsiasi cosa naturale,
Ma una forma quale creano gli orefici greci
Di oro battuto e di sfoglia d’oro
Per tener desto un Imperatore sonnolento;
Oppure posato su un ramo dorato a cantare
Ai signori e alle dame di Bisanzio
Di ciò che è passato, o che è, o che sarà.
W. B. Yeats
è bellissima, grazie.
RispondiEliminasiamo tutti pellegrini verso una linea di frontiera, col bastone, i sandali, e in tasca un pugno della nostra terra, per portarla in ogni trincea dorata dove dorme un Imperatore.
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