Ogni tanto mi soffermo sulla sua polverosa vetrina:
vecchie cose,maschere inutili appese, vestiti ormai logori dal tempo:
una vecchia fionda di metallo, il suo elastico fatto con un ritaglio di camera d'aria, appartenuta ad un monello, che oramai avrà anche lui dei figli;
un vecchio tight, polveroso, come i fasti di cui si rese partecipe;
un mantello da zingaro, romantico e misterioso, nero come la notte che gli appartenne;
un vecchio libro con strane figure, comprensibile solo da colui che lo consumò, come neve al sole;
un anello d'argento, tramandato dalla Sapienza: in lui tanta potenza, quasi quanto quella di un vecchio stregone;
vecchie stilografiche per scrivere, per prendere appunti, per non smettere mai di sperare in un mondo migliore;
scarpe da tip-tap, per ballare e credere nella Vita;
una vecchia maschera veneziana, perchè, in fondo, ognuno di noi recita una parte nell'Esistenza;
ed infine una vecchia collana d'argento, con una grossa acquamarina:
la pietra è azzurra, limpida e tersa, come un piccolo pezzetto di cielo rubato al Mondo, perchè ognuno di noi deve poter continuare a sognare....